Può accadere a tutti l'esperienza di dover gestire dei debiti. Si tratta di operazioni normali nella vita quotidiana, per cui non occorre lasciarsi prendere dal panico. Tuttavia, perdere il controllo dei debiti e dei pagamenti può avere delle ripercussioni negative sullo stile di vita e sulla serenità familiare. Ecco perché è utile seguire alcuni suggerimenti per gestire al meglio i debiti senza dover ricorrere ad acrobazie finanziarie con le quali si rischia di peggiorare la situazione.
Il primo passaggio per iniziare a gestire in modo efficiente i propri debiti consiste nel quantificare con precisione l'ammontare dei pagamenti incorso e di quelli arretrati. Si tratta di un'operazione che richiede calma, tempo e pazienza, per cui è consigliabile ritagliarsi una parte della giornata durante la quale si potranno affrontare questi calcoli con tranquillità e senza fretta. Si potranno inserire i creditori in una lista, specificando il relativo importo dovuto e le eventuale scadenze, in modo da definire le priorità più urgenti. Enti creditizi come banche o erogatori di servizi potranno essere meno flessibili di amici, parenti o conoscenti dai quali si è ricevuto denaro e con i quali sarà possibile negoziare i termini di restituzione della liquidità. In caso di acquisti effettuati con la carta di credito, si potranno rintracciare le spese compiute nel medio e breve termine, anche quelle dimenticate. Tutto questo consentirà di ricostruire un quadro il più complessivo possibile delle uscite mensili, per poter quindi agire di conseguenza ed elaborare una strategia di risanamento in base alle entrate disponibili.
La lista dei debiti non deve essere un esercizio fine a se stesso, da dimenticare l'istante successivo alla sua conclusione. Questa servirà da vademecum per evitare di aumentare ulteriormente il passivo e per rispettare le scadenze dei pagamenti mensili. Ugualmente, avrà un effetto di spending review, ossia permetterà di calibrare gradualmente il proprio stile di vita e le uscite periodiche al fine di pareggiare il rapporto tra spese e guadagni. Sarà essenziale disporre sempre della liquidità per coprire subito i costi periodici, come le bollette e le tariffe mensili, in quanto procrastinare il loro saldo porterà solamente ad un peggioramento della situazione finanziaria. Si dovrà anche riflettere sulla reale necessità di mantenere alcune spese, come l'abbonamento ad un giornale, alla palestra o le uscite in ristorante: rinunciarvi temporaneamente non modificherà drasticamente le proprie abitudini, mentre aiuterà a normalizzare il proprio bilancio familiare per evitare di accumulare pericolosi passivi nel medio termine.
Una strategia per tenere sotto controllo i debiti futuri richiede la creazione di un piccolo fondo da utilizzare solo in caso di emergenza. Periodicamente, si potrà alimentare tale deposito con dei versamenti pari a poche decine di euro settimanali e mensili, fino ad arrivare alla quota di 1000 euro, da destinare alla copertura di spese impreviste. In questo modo, si eviterà di correre il rischio di indebitarsi, in quanto si avrà sempre a disposizione un fondo finalizzato a necessità non preventivate. Ovviamente si dovrà vincere la tentazione di utilizzare il capitale risparmiato per altri fini, come una vacanza o per spese accessorie. Si potrà procedere accumulando i soldi autonomamente in casa o rivolgendosi presso un ente creditizio: in questo caso, si potrà aprire un semplice conto corrente, o in alternativa si potrà attivare un conto deposito, una scelta che vincolerà l'importo versato con una prospettiva di aumento del capitale in base ad un tasso d'interesse definito dalla banca. Creare uno strumento di questo tipo è infine una buona prassi che abituerà a gestire con maggiore parsimonia e lungimiranza il proprio denaro, a cominciare dalle somme più piccole.
Negli ultimi anni il peso dell'andamento altalenante dell'economia ha determinato in diversi casi una situazione di grave dissesto finanziario per imprese e famiglie, mettendo a serio rischio la stabilità economica di intere aree e paesi, non solo in Italia. Una società come la nostra, nonostante basi molto del proprio funzionamento sull'aspetto economico, si è trovata impreparata dal punto di vista delle competenze, degli strumenti normativi, della cultura finanziaria che avrebbero in parte dovuto fare da argine a questa situazione critica di Debiti crescenti. Eppure qualche piccola accortezza da suggerire ci sarebbe per evitare di trovarsi in diffcoltà, proviamo ad approfondire il tema
I Debiti si sono sviluppati anche grazie allo sviluppo del credito al consumo (per i privati) o del prestito a breve termine (per le imprese) che in modo particolare ha reso diffusa la pratica di chiedere denaro per accedere a beni e a servizi. Questa pratica porta i soggetti ad accendere debiti, accumulandoli, arrivando incosapevolmente nella gran parte dei casi a non riuscire a reggerne il peso. L'ente ergotaore del prestito non ha di solito la consapevolezza di quanti prestiti il debitore ha chiesto (soprattutto per privati) e quindi con la semplice esposizione della busta paga viene concesso il credito. Prima di arrivare a questa situazione sarebbero necessari alcuni accorgimenti che possoni essere definiti come delle buone prassi di monitoraggio delle finanze, che possiamo descrivere così: - monitorare e regisitrare con cadenza almeno mensile le entrate che un soggetto riceve (stipendi, utile d'impresa, maturazione interesse, rendite, etc.) e le uscite (tutte le spese effettuate) prevedendo di conteggiare anche l'eventuale quota accantonata per risparmio; - le uscite dovrebbero essere a sua volta classificate in 4 categorie e cioè le spese inderogabili fisse, le spese inderogabili variabili, le spese non necessarie e le spese impreviste; - ragionando su queste tipologie di spese e sul loro eventuale contenimento (almeno per le seconde e le terze), oltre ad una capacità di previsione esatta per le impreviste (che può essere data solo da una storicità dei dati registrati), è così possibile definire un ammontare disponibile che può rappresentare la rata mensile da destinare al pagamento di un debito acceso. Oltre a ciò una buona prassi è rappresentata anche dalla attenta lettura dei contratti di sottoscrizione di prestiti in modo da evidenziare le spese accessorie, i tassi d'interesse (il Taeg piuttosto che il Tan, il tasso fisso piuttosto che variabile), le clausole di blocco temporaneo delle rate, le eventuali penali etc. Non serve a nulla monitorare i costi per individuare la quota disponibile se poi viene acceso un debito superiore.
Come si diceva l'accensione di un Debito dovrebbe essere quindi una decisione frutto di una analisi preventiva, che purtroppo non spesso avviene. E' altresì vero che tale analisi potrebbe essere poi invalidata da pesanti trasformazioni della qualità di vita (ad esempio il licenziamento o il fallimento). I Debiti accumulati, spesso per cercare di estinguerne di vecchi, per allungare il periodo di rientro o ridurre la rata, giocano un ruolo peggiorativo, se non viene fatta una valutazione attenta della capacità di entrata del soggetto. In diversi casi subentra anche un aspetto psicologico che spinge il soggetto coinvolto a nascondere a se stesso la realtà dei fatti, per orgoglio o per vergogna, e a prevedere con un grande ottimismo ingiustificato, un repentino miglioramento che non ci sarà. Di fronte a una situazione del genere non si deve avere timore di esporre con realismo la propria condizione, chiedeno aiuto, senza nessuna remora o titubanza, dicendo esattamente la realtà dei fatti. Alcuni striumenti degli ultimi anni come le norme bancarie sulla ricontrattazione delle condizioni dei prestiti e mutui o le legge 3 del 2012 detta del sovraindebitamento sono strumenti di valore che vale la pena conoscere. In modo particolare la legge 3 è un grande passo in avanti perchè riconosce al soggetto in difficoltà la possibilità di ridurre notevolmente il debito contratto, previa dimostrazione di uno stato di difficoltà accertato e causato da un comportameto non imputabile a mala fede o a comportamenti scorretti.