Il termine insolvenza consiste nell'incapacità di un soggetto, denominato imprenditore, di far fronte ai propri obblighi di natura meramente economica; ne derivano debiti che sottopongono l'impenditore a procedure consorsuali, con la conseguenza del fallimento d'impresa.
Ma quando lo stato di insolvenza viene considerato un reato?
Ebbene non sempre costituisce reato, infatti chi non paga perché è nullatenente non va in galera, ma vi è reato solomente (come espressamente sancito all'interno del codice penale art 6) quando il soggetto in maniera intenzionale fin dall'inizio decide di non pagare mentendo al creditore simulando di essere solvente.
Se mi trovo nella situazione di essere un creditore, e vanto un debito nei confronti di un soggetto che si dimostra insovente, cosa posso fare affinchè venga meno la situazione d' insolvenza nei miei confronti?
Il primo tentativo di recupero crediti totale o parziale al fine di ridurre o saldare la somma di denaro consiste nel sollecitare tramite mail, telegrammi e telefonate il soggetto insolvente. Tramite i solleciti di pagamento si cerca di trovare accordi con la parte morosa, se le due parti trovano un punto d'incontro, è di fondamentale importanza per il creditore tutelarsi con ipoteche o pegni, facendosi aiutare magari da un legale di fiducia. Nascono in secondo luogo le cosiddette controversie amichevoli, che non sono vere e proprie cause giudiziarie, ma le parti, assistite dai loro legali trovano accordi.
Un altro piccolo consiglio per capire se la parte con cui avete negoziato è solvente o meno, può essere quella di informarsi sulle condizioni economiche e la storia dell'azienda, attraverso visure catastali ipotecarie e così via, tanto per capire la possibile solvibilità dell' azienda debitrice, evitando rischi e perdite future di denaro.
Immaginiamo che il creditore si trovi davanti ad una situazione d'insolvenza di una cospicua somma di denaro da più aziende; questa è una situazione che oggigiorno è molto comune. Vantare crediti da più aziende può diventare molto pericoloso non solo per coloro che non pagano (trovandosi a dover fare i conti con procedure concorsuali che potrebbero sfociando, nella peggiore delle ipotesi in veri e propri falliementi) ma anche per l'imprenditore che non ha entrate a causa dei soggetti insolventi, questo lo porta ad una situazione di crisi creando un effetto domino.
Pertanto l'imprenditore prima di iniziare un nuovo contratto dovrà tutelarsi prendenso informazioni sul soggetto con cui avrà a che fare.
Per fare ciò può:
1) Rivolgersi all'uffiicio del catasto urbano e terreni controllando se la parte contraente possiede beni immobili, se la ricerca è positiva si procede con una misura ipocatastale presso la sede competente del registro immobili. Pertanto la parte contraente insolvente ha due scelte da fare: o pagare il debito, o perdere il bene. Con questa misura cautelare l'imprenditore se già tartassato da mancati guadagni, si risolleva, acquistando il bene immobile del debitore.
2) Rivolgendosi all'ufficio Pra in modo da pignorare l'automobile del debitore, in caso di mancato pagamento il creditore diventa proprietario dell'auto del debitore.
Queste che ho menzionato sono solo due delle possibili soluzioni che pur non dando la certezza che le somme vengano versate, perlomeno non sono esose come una causa giudiziaria, e danno all'impreditore la consolazione di avere fatto tutto il possibile per cercare di recuperare le somme.
Se l'imprenditore cerca di ottenere giustizia attraverso una causa giudiziaria, deve tenere conto dei tempi lunghi e dei costi del procedimento, come può essere una esecuzione forzata.
Dunque guardiamoci bene prima di iniziare.