Si intendono come prestiti personali quei finanziamenti che sono concessi non per un fine specifico, ma per poter finanziare necessità di qualsiasi tipo. Al contrario di quanto accade per i prestiti finalizzati, i prestiti personali non sono direttamente legati all'acquisto di alcun bene o servizio specifico: la somma è erogata direttamente dalla banca al soggetto che ne fa richiesta, come liquidità sul conto corrente.
Questo tipo di prestiti può essere richiesto per qualsiasi fine dalle spese per sostenere gli studi a quelle per la salute e il benessere, dalle spese per le vacanze a quelle necessarie per cerimonie e regali particolari. Un prestito personale può essere utilizzato per far fronte a spese eccezionali di qualsiasi natura, ma anche per affrontare i costi di ogni giorno.
Le modalità di restituzione variano da caso a caso, si tratterà comunque di rate a scadenza periodica che devono essere concordate tra il cliente e la banca.
La legge impone che i contratti stipulati per la concessione dei prestiti personali contengano informazioni specifiche. Nel contratto deve essere chiaramente espresso il tasso di interesse applicato, la modalità di finanziamento e la somma erogata per il prestito e i dettagli delle rate: quante sono, la scadenza e l'importo di ciascuna di esse. Il contratto deve inoltre riportare il valore TAEG ("tasso annuo effettivo globale") e l'ammontare delle spese che non rientrano nel calcolo di tale parametro; tutte le possibili condizioni per le quali il TAEG può subire modifiche; tutte le condizioni praticate a altri costi eventuali; il tipo di garanzie richieste e le coperture assicurative non comprese nella determinazione del TAEG.
Il cliente ha comunque l'opportunità di decidere di estinguere il proprio prestito personale prima della data di scadenza specificata nel contratto. In tal caso, oltre all'estinzione della somma ancora da rimborsare, potrebbe essere richiesto il pagamento di una penale determinata per legge.
Come accade nella maggior parte dei casi, anche per i prestiti personali le società finanziare e gli istituti di credito chiedono, prima di concederlo, determinate garanzie in modo da scongiurare ogni possibile rischio di insolvenza.
Le garanzie sono particolarmente importanti nel caso dei prestiti personali: infatti, se il credito non viene restituito, chi ha erogato il prestito non ha la possibilità di rifarsi su alcun tipo di bene reale, non potendo così compensare la somma perduta.
Nel caso in cui si abbia l'intenzione di richiedere un prestito personale, le garanzie principali da poter fornire saranno costituite da un'affidabilità creditizia comprovata e dall'esistenza di una fonte di reddito continuativa e certa. In alcuni casi, gli istituti di credito potrebbero richiedere, come garanzia ulteriore, la cambializzazione delle rate, in modo da poter garantire in modo parziale o totale la somma erogata. In questo modo, il creditore avrà maggiori possibilità di rivalsa nei confronti del cliente insolvente e potrà eventualmente procedere protestando il debitore, recuperando così il credito dovuto pignorando redditi da lavoro o altri beni, immediatamente.
Nel momento in cui il richiedente il prestito personale abbia un'anzianità lavorativa molto recente, oppure la somma di denaro richiesta sia molto elevata, l'istituto erogante potrà richiedere maggiori garanzie imponendo la firma di un terzo fideiussore o di un coobbligato, che, nel caso in cui il richiedente il prestito risultasse inadempiente, si impegni a restituire in sua vece la somma erogata, fungendo così da garante.
Nel caso in cui si verifichino dei ritardi nel rimborso delle rate di restituzione dei prestiti personali, le conseguenze per l'inadempienza sono immediate. L'istituto erogante applicherà subito una maggiorazione degli interessi dovuti e richiederà il pagamento di una mora aggiuntiva. Oltre alle immediate conseguenze economiche, il nome del debitore verrà segnalato agli enti che si occupano di tutela del credito e sarà inserito nell'elenco dei pagatori ritardatari.
Le informazioni concernenti i cosiddetti cattivi pagatori sono condivise dalla totalità del sistema bancario e di quello finanziario, di conseguenza, il cliente segnalato sarà considerato persona dalla scarsa affidabilità creditizia e le possibilità di ottenere ulteriori prestiti futuri caleranno.
Quando un cliente risulta inadempiente, la banca ha la facoltà di recidere unilateralmente dal contratto stipulato per il prestito personale. In questo modo, oltre a perdere il prestito stesso, il cliente dovrà affrontare le spese bancarie, quelle di protesto e una potenziale ulteriore penale.
In materia di prestiti personali e garanzie, non esiste una norma generale valida per ogni caso, gli istituti di credito possono agire in modo molto diverso rispetto ai propri clienti, è bene quindi informarsi nel dettaglio presso il potenziale ente erogante scelto.
ll prestito personale si differenzia da tutte le altre forme di finanziamento in quanto viene erogato senza essere legato ad alcuna finalità: in pratica chi lo riceve può utilizzare come meglio crede la somma che ha richiesto e che gli hanno assegnato.
Al contrario per esempio un mutuo immobiliare ha come oggetto l'acquisto per esempio di una casa o di un terreno o di una ristrutturazione, un leasing viene erogato normalmente per accedere ad un bene strumentale, che sia esso un'automobile o un macchinario per realizzare produzioni industriali o l'acquisto di un capannone, eccetera.
In ogni caso un finanziamento in genere ha come sottostante un bene preciso, che in questo modo funziona per essere un forma di garanzia a favore di chi ha messo a disposizione il denaro, e che in caso di insolvenza può - salvo precise eccezioni - rivalersi rientrando in possesso del bene per rivenderlo ad altra persona e per usarlo direttamente.
Quanto sopra è il motivo per cui il prestito personale diventa un finanziamento fiduciario (cioè fatto proprio a quella persona perché il suo reddito e/o la sua situazione patrimoniale offre adeguate garanzie di solvibilità e non mette quindi a rischio il denaro erogato) o si trasforma in un prestito garantito (cioè dove a fronte dei soldi assegnati in prestito un altro bene di pari o maggior valore viene indicato come garanzia del buon fine delle scadenze per il rientro, oppure un terzo soggetto - un parente o un conoscente con doti accertate di solvibilità - garantisce il suo intervento in caso di problemi, normalmente semplicemente apponendo la sua firma al contratto).
In ogni caso il beneficiario può utilizzare il denaro ricevuto per le più disparate esigenze, o finalità senza dichiararle (il che spiega perché è conosciuto come prestito non finalizzato o prestito di liquidità).
Si può quindi richiedere un prestito personale anche solo per ottenere appunto della liquidità, magari anche solo per vivere senza l'ansia dei soldi contati.
Il che non impedisce poi di spenderli per beni per i quali magari si sarebbero trovati finanziamenti ad hoc e magari con minori pratiche e senza dare garanzie.
Ma i prestiti anche questo fanno: incentivano i consumi e migliorano l'economia.
Le banche
Il primo soggetto a cui si rivolgono le persone per ottenere un prestito personale sono ovviamente le banche: è il loro mestiere, godono di affidabilità, si ha la fiducia che non imbrogliano e offrano le migliori condizioni, magari si ha rapporti con quell'istituto da anni (alcuni lavorano addirittura con la stessa filiale e solo con essa per tutta la vita).
Enti finanziari specializzati
A fianco delle banche a soddisfare le esigenze di prestiti personali si pongono alcuni Istituti finanziari che concentrano la loro attività esclusivamente - o in maniera preponderante - su questo settore.
Ne conosciamo tanti, di cui spesso vediamo le pubblicità in TV, nei giornali, sulle affissioni, ne ascoltiamo le promozioni sulle radio nazionali e private.
Offrono un servizio solitamente più rapido rispetto alle banche, non necessariamente meno conveniente (anzi i più grandi spesso hanno condizioni più favorevoli), danno l'impressione di essere meno 'curiose', si ha l'impressione che il proprio anonimato sia maggiormente garantito.
Internet
Da ormai qualche anno il servizio prestiti personali è disponibile anche online. Tutte le banche sono ormai presenti su Internet; quando non offrono questo servizio direttamente lo fanno attraverso delle società controllate o collegate o convenzionate.
Sono presenti tutti gli istituti finanziari che offrono credito al consumo, noti e non, grandi e piccoli.
La novità vera sono i siti che 'aiutano' la ricerca della miglior offerta attraverso vari servizi: dal semplice link a chi eroga il prestito richiesto alla possibilità di confrontare le varie condizioni di tasso e accesso, dal simulatore di prestito che permette di confrontare per esempio le diverse rate corrispondenti a diversi periodi di durata del finanziamento, dall'elenco dei documenti che sono richiesti alla localizzazione delle filiali cui rivolgersi.
Tutto questo spesso dietro la semplice registrazione delle proprie credenziali.
Spesso arrivano addirittura a preformattare il contratto e avviare la pratica, dove poi si deve solo produrre la documentazione richiesta.
A nostro giudizio è ormai un esercizio imprescindibile quello di mettere in concorrenza tra di loro i diversi competitor del mercato, operando per settori.
Se avete bisogno di un prestito personale mettete a confronto prima due banche (non è vero che sono tutte allineate), sentite anche alcuni operatori finanziari specializzati (non fidatevi di singole persone, se non bene conosciute e referenziate...), fate poi la scelta finale su internet, impratichendovi di tutte le APP che il progresso tecnologico vi mette a disposizione.
Fate bene i conti e poi decidete con tranquillità.
Prestito, una parola che spaventa molti ma che al contempo può essere utile ad altrettanti.
Il prestito è una somma di denaro concessa da un istituto, solitamente bancario, o una società finanziaria, ad un soggetto che necessita di denaro. Ciò che è importante sapere è che l’istituto applicherà un tasso di interesse, solitamente a rata fissa. L’interesse è il costo del denaro, ovvero la percentuale su un prestito e la somma che riceve chi ha prestato il denaro.
Il prestito personale è un finanziamento senza obbligo di destinazione; quindi, non prevede di specificare l'acquisto di un bene o servizio al quale è finalizzato, mediante il quale è possibile richiedere una somma di denaro dietro il versamento di rate mensili.
In questi finanziamenti non è presente il convenzionato: concordate in un’azione di negoziazione tra la banca privata e l'ente con il quale il potenziale cliente è in rapporto; quindi, il contratto che viene stipulato si delinea tra il richiedente e l’istituto di credito o la finanziaria.
Ciò significa che se la richiesta viene accordata, il denaro oggetto del credito è erogato direttamente al consumatore e non a terzi, come succede invece nei prestiti finalizzati.
La differenza sostanziale è infatti che un prestito personale viene liquidato direttamente al cliente, mentre, la somma di un prestito finanziaria legato ad un bene presso un esercizio, viene liquidata all’esercente.
Solitamente questi tipi di finanziamenti vengono concessi a chiunque abbia un reddito dimostrabile senza bisogno di dichiarare a che cosa sia destinata la somma, somma che viene versata direttamente sul conto corrente attraverso un accredito diretto o tramite assegno.
Devi comprare una nuova automobile? Sta per nascere un nuovo figlio o devi ristrutturare casa? In tutti questi casi il prestito sembra essere la soluzione migliore per avere maggiore disponibilità di denaro che non si avrebbe altrimenti. Ma non sempre è conveniente ricorrere a questa scelta; esistono infatti delle strategie che possono aiutare a capire quando è il caso di chiedere un prestito e quando invece è meglio evitare.
Innanzitutto, è sempre bene capire se si sta parlando solo di una spesa necessaria oppure no, nel qual caso è meglio evitare. Potrebbe essere più utile organizzare le spese mensili per mettere da parte una cifra adeguata all’acquisto, ad esempio, di una nuova lavatrice.
Un’altra cosa da capire è se il prestito può dare dei vantaggi: è il caso della ristrutturazione della casa, per la quale fare delle migliorie aiuta a viverci meglio ma dona anche un valore superiore all’immobile stesso per una futura ipotetica vendita.
Ci sono invece casi in cui la strada del prestito non è quella giusta. In generale quando non si è certi di poter restituire la somma richiesta, ci si sta per mettere in un circolo vizioso molto pericoloso.
Per quanto riguarda la casa bisogna fare attenzione a non confondere un prestito per un mutuo.
La principale differenza tra prestito e mutuo risiede nello scopo per cui vengono richiesti i mutui e i prestiti: i primi generalmente per comprare casa, i secondi per piccole spese: i lavori di ristrutturazione, di interventi di manutenzione, di restauro o l'acquisto dell'arredamento.
Il mutuo è un finanziamento a lungo termine generalmente non inferiore ai 10 anni, che consente normalmente l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione di un immobile. Viene rimborsato mediante rate che solitamente sono mensili ma possono essere anche trimestrali o bimestrali, al finanziamento, cioè all’erogazione di un capitale, viene applicato il tasso di interesse, che può essere calcolato in maniera diversa.
Il mutuo si dice anche ipotecario perché ha due pilastri fondamentali, il primo è proprio la garanzia ipotecaria ossia l’istituto di credito erogante appoggia il proprio finanziamento sul fatto di essere garantito dl immobile che generalmente è quello oggetto del finanziamento, su di esso viene infatti messa una garanzia che si chiama ipoteca.
Il secondo pilastro su cui si appoggia questa forma di finanziamento è l’adeguato flusso di reddito che il richiedente deve dimostrare all’istituto di credito e che serve come garanzia personale, per comprovare di essere in grado di far fronte alle rate d’interesse.
L’ipoteca è un diritto reale di garanzia che offre al soggetto garantito il privilegio di rivalersi, per i crediti che vanta nei confronti del soggetto finanziato, sull’immobile oggetto della garanzia; quindi, se il soggetto non riesce a ripagare il finanziatore, l’immobile verrà venduto proprio dall’istituto che ha promosso il prestito.
È importantissimo, quando si vuole richiedere un mutuo, scegliere il tasso. Perché oggi il mercato offre tantissime soluzioni in termini di tassi, che possono essere più o meno convenienti a seconda del periodo storico. Le forme tradizionali sono il tasso variabile e il tasso fisso. Con il primo ci si riferisce ad un parametro oggettivo a cui viene applicato un differenziale commerciale che rappresenta l’effettivo guadagno della banca, in linea di massima tale tasso è soggetto all’andamento dei tassi di mercato.
Il tasso fisso è generalmente più caro perché viene comprato per tutta la distanza del mutuo ma non è soggetto a variabili di mercato.
Negli ultimi anni però sono stati creati anche tassi misti, fissi o variabili con la possibilità di passare dall’uno all’altro a distanza di qualche anno; o tassi detti capped rate dove viene fissato un tetto massimo sopra il quale il cliente non pagherà, anche se i tassi dovessero salire.
Esistono molte tipologie di credito al consumo:
la prima, come abbiamo già visto, è il prestito finanziario, collegata quindi all’acquisto di un preciso bene o servizio.
Il prestito personale o non finanziario, che non è collegato all’acquisto diretto di un bene o servizio.
Un’altra forma di credito al consumo è la carta di credito revolving che, a differenza di quella tradizionale, permette di restituire la spesa in piccole rate mensili prestabilite con la banca o la finanziaria.
Esiste poi la cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Si tratta quindi di una forma di finanziamento concesso a lavoratori o pensionati. In questo caso la rata mensile viene trattenuta direttamente dalla busta paga o dalla pensione.
Si sente inoltre parlare spesso di Leasing, un contratto in cui una parte (concedente) concede ad un’altra (utilizzatore), per un periodo di tempo prefissato e ad un corrispettivo periodico, il godimento di un bene acquistato dalla concedente su indicazione e scelta dell’utilizzatore con facoltà, per quest’ultimo, di acquistare la proprietà del bene alla scadenza del contratto contro il versamento di un prezzo prestabilito.
La Società di Leasing (Concedente) acquista materialmente il bene (Cespite), lo cede in locazione e paga il Fornitore conservandone la proprietà nel corso del contratto e sino al momento della vendita finale.
Il Fornitore vende il bene scelto dall'Utilizzatore alla Società di Leasing ed il soggetto che utilizza il cespite (Utilizzatore) paga i canoni.
Il leasing non prevede il rilascio di garanzie ipotecarie, al contrario del mutuo, ed inoltre, è l’utilizzatore a scegliere il bene ed il fornitore del bene stesso.
Ma cosa succede se non si riscatta il leasing?
La società, allora, trattiene il bene con funzione di garanzia per il mancato pagamento dei canoni leasing. In caso di inadempimento, la società vende il bene, trattiene le somme pari ai canoni del leasing scaduti e non pagati con gli interessi e i canoni a scadere, in modo tale da rientrare nel finanziamento.
E se è un imprenditore a non riuscire più a pagare regolarmente i propri debiti? La conseguenza può essere il fallimento aziendale, magari proprio di quella società che finanziava il leasing.
Si può quindi verificare lo stato di insolvenza, che quando è grave può essere un presupposto per il fallimento aziendale.