Può capitare nel corso della normale quotidianità di aver bisogno di liquidità nel breve giro di pochi giorni. Vuoi per un imprevisto, vuoi per l’acquisto di beni di consumo, per cambiare l’auto o per toglierci una soddisfazione tipo un bel viaggio o una bella vacanza all’estero, ma anche per coprire la spesa occorrente per sistemarci i denti o per un intervento medico da farsi privatamente senza ricorrere alla copertura garantita dallo stato attraverso le aziende sanitarie locali, e anche per consentire il giusto coronamento degli studi dei propri figli all’università, insomma ci troviamo nell’imminenza di dover sborsare una somma di denaro che, al momento, non possediamo. Allora che fare? Semplice, c’è la formula di prestiti personali banca. Questo strumento finanziario è abbastanza snello e veloce sotto il profilo dell’istruttoria ed erogazione ed è molto diffuso all'interno degli istituti di credito. Praticamente è l'operazione finanziaria più richiesta dal mercato e applicata dalle banche.
La banca non richiede garanzie reali come un’iscrizione ipotecaria sull’immobile di proprietà, o altre garanzie specifiche, basta che vengano rispettati alcuni parametri che la banca segue scrupolosamente. Tali parametri servono per controllare che la rata mensile da pagare per la restituzione del prestito sia facilmente affrontabile dal debitore; quindi serve un reddito adeguato e dimostrabile. Normalmente la banca controlla che la rata mensile non superi il 20% del reddito mensile netto (un quinto) tolti eventuali altri impegni, prestiti o cessioni del quinto di stipendio, mutui e tutto ciò che va ad incidere sul reddito del richiedente; in certi casi la banca chiede una garanzia ulteriore, magari la firma di un’altra persona con reddito dimostrabile, anch’esso non gravato da altri impegni, che funga come garante al richiedente. Se il nostro stipendio o reddito fosse già gravato da altri impegni finanziari, la banca potrebbe rifiutare la richiesta. Naturalmente le procedure variano da banca a banca e da finanziaria a finanziaria, ma le regole sopra descritte vengono regolarmente applicate nel caso di prestiti personali banca.
Oltre alla copertura derivata dal reddito la banca controlla anche le informazioni commerciali riguardanti il richiedente e gli eventuali garanti, tali informazioni sono presenti nelle banche dati e riportano le posizioni in essere e anche quelle pregresse sempre a carico dei richiedenti e dei garanti; naturalmente le informazioni devono essere positive e non devono recare segnalazioni di ritardi nei pagamenti di prestiti o, peggio ancora, finanziamenti non restituiti o conclusi irregolarmente o andati a sofferenze; nel caso di segnalazioni negative, come quelle sopradescritte, la banca rifiuterebbe sicuramente la richiesta. Comporta titolo negativo anche la richiesta di prestito e il successivo rifiuto da parte di una banca, dato che l’operazione viene registrata all’interno dei dati personali del richiedente. Tali banche dati sono CRIF, EXPERIAN, centrale rischi della Banca d’Italia e sono controllabili attraverso la richiesta di una visura personale, basta scrivere una raccomandata all'azienda o seguire le procedure online per controllare le proprie posizioni personali riguardo all’accesso al credito. Le iscrizioni presso le banche dati non sono definitive, hanno durata variabile in base all'operazione registrata e trascorso il periodo d'iscrizione di legge, vengono cancellate.
La banca ci concede il prestito e rivuole indietro tutto il capitale e una certa quota d’interessi, del resto il denaro ha un proprio costo; nella rata mensile, che si applica al 99% dei prestiti personali richiesti alla banca e che noi pagheremo, c’è una quota di capitale e una parte d’interessi; l’interesse che dobbiamo controllare è il TAEG, cioè il tasso effettivo, comprensivo di tutto: spese d’istruttoria, spese accessorie come assicurazioni o altro e non il TAN, tasso che non comprende l’intero ammontare degli interessi e dei costi. Infatti il TAEG è sempre assai più alto del TAN. I tempi di restituzione possono variare da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 120, anche se la maggioranza dei prestiti personali bancari varia dai 24 ai 60 mesi.
Oggi un buon prestito personale si aggira intorno al 5-5,5% di TAN che corrisponde ad un 6-7% di TAEG massimo. Difficile trovare dei prestiti personali banca con un tasso inferiore, dovremmo modificare operazione andando a finire sul mutuo ipotecario e allora in questo caso il tasso sarebbe più basso ovvero tra il 3,5 e il 4% di TAEG. Ma il mutuo è un prodotto finanziario completamente diverso, ha durata più lunga e caratteristiche totalmente diverse, come l'iscrizione ipotecaria a favore della banca sull'immobile di proprietà. Le società finanziarie, quelle ad esempio che finanziano il credito al consumo, sono molto più onerose delle banche, hanno tassi d'interesse molto elevati e quindi da evitare, potendo; solo nel caso di promozioni particolari potrebbero risultare convenienti ma è caso assai raro, altrimenti il prestito personale in banca è di gran lunga preferibile.