Fra le tante forme di finanziamenti, i prestiti personali sono quelle più richieste.
Un prestito personale consiste nell'ottenere una somma in prestito ad un determinato tasso di interesse, per poi rimborsarla ratealmente sulla base di un piano di ammortamento prestabilito.
Fa parte della categoria dei prestiti non finalizzati. Ciò significa semplicemente che il modo in cui viene spesa la somma erogata non deve essere giustificato, per cui il contratto viene concluso esclusivamente fra l'Istituto di credito (in genere una banca e una società finanziaria specializzata) e il soggetto che richiede il prestito.
Questo non esclude, però, che in alcuni casi l'Istituto erogante richieda al consumatore la finalità del prestito e un preventivo delle spese. Potrebbe anche richiedere che tale preventivo sia controfirmato dal negoziante che fornisce il servizio o il bene.
Criteri di valutazione per la concessione di prestiti personali
Nel concedere o meno un prestito personale, l'Istituto di Credito tiene conto principalmente di tre fattori:
-Il reddito: La concessione di una somma viene sempre accettata in base al reddito del richiedente. Maggiore è il reddito, maggiore potrà essere la somma concessa.
-Il rischio: Ogni Istituto di credito ha una propria politica di rischio, in base alla quale valuta la richiesta e stabilisce la possibilità di insolvenza del richiedente.
-Affidabilità creditizia: Per valutare quanto un soggetto sia affidabile dal punto di vista creditizio, l'Istituto prenderà informazioni alla Centrale Rischi. Per cui se il richiedente ha un passato di insolvenza, la possibilità di ottenere il prestito personale sarà più bassa.
Quando si stipula un contratto di prestiti personali, bisogna far attenzione che contenga tutti gli elementi stabiliti dalla legge. Questi sono:
-l'ammontare della somma erogata
-il tasso di interesse applicato
-le modalità di pagamento delle rate
-i costi del finanziamento
-tutte le condizioni praticate, come ad esempio gli eventuali tassi di mora
-numero, importo e scadenza di ogni singola rata
-il TAEG (costo effettivo del finanziamento)
-gli oneri esclusi dal calcolo del TAEG
-le garanzie richieste
-l'eventuale copertura assicurativa richieste.
La convenienza di un prestito personale non si stabilisce in base all'importo della rata mensile, ma in base agli oneri e le spese complessive del finanziamento.
In linea generale si può comunque affermare che i dati di cui tenere principalmente conto nella convenienza del prestito sono:
- il TAN (Tasso Annuo Nominale) che indica l'interesse applicato sul capitale finanziato, espresso in percentuale;
il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che indica in termini percentuali il costo complessivo del finanziamento (inclusi gli oneri accessori).
L'indicatore principale del costo del finanziamento è dunque il TAEG. Tuttavia, le voci di spesa di un finanziamento possono essere numerose e alcune vengono escluse dal TAEG.
È quindi necessario considerare attentamente la spesa complessiva.
La legge stabilisce che il richiedente ha la facoltà di estinguere il finanziamento ricevuto, in anticipo rispetto all'accordo contrattuale. L'esercizio di questa opzione nella maggioranza dei casi comporta una penale, che la normativa impone non superi l'1% dell'importo finanziato.
Gli interessi non ancora maturati non sono dovuti, per cui l'importo restituito in anticipo comprenderà solo il capitale residuo più la maggiorazione della penale (se richiesta dall'Istituto erogante).
Se il contratto non specifica l’importo del capitale residuo dopo il pagamento di ogni rata di rimborso, per capitale residuo si intende la somma del valore delle rate non ancora versate.
Nel caso in cui il richiedente non versi con regolarità le rate, come stabilito da contratto con l'Ente finanziatore, va incontro ad alcune conseguenze:
- maggiorazione della rata non versata per l'addebito degli interessi di mora,
- inserimento del proprio nominativo presso la lista dei cattivi pagatori (alla seconda rata non pagata). Questo significa che tale dato sarà disponibile a qualsiasi istituto di credito richieda in futuro informazioni e comporta una cattiva reputazione in campo creditizio, con la conseguente difficoltà ad ottenere altri finanziamenti in futuro;
- l'Istituto finanziatore può decidere di risolvere unilateralmente il contratto e far pagare al cliente inadempiente tutte le spese sostenute per il recupero della somma dovuta, oltre la penale.